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Tutti i Testi di: Dargen D'Amico - D' (Parte Prima)
Qui di seguito tutti i Titoli e i rispettivi Testi completi dell'album "D' (Parte Prima)" di Dargen D'Amico.

La Tracklist:
-01 “Bere una cosa”
-02 “Nessuno parla più” feat. Fabri Fibra & Dan-t
-03 “Perché non sai mai (quel che ti capita)”
-04 “Malpensandoti”
-05 “Van Damme (Saddam)”
-06 “Prendi per mano D’Amico”
-07 “Ma dove vai (Veronica)”




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01 “Bere una cosa”.

Oh, ancora tu.. Ma non dovevamo rivederci più? Sì lo so, ma non ho resistito quando ti ho rivista in tv.
Eh lo so, so bene che è finita, lo so, non vediamoci più. Ma sai che poi tra il dire e il fare c'è di mezzo amare, baby.

Rit.
Quante lingue sai, e quanti mondi racconti, chissà se vale ancora la pena di bere una cosa con me.
rivederti da vicino, convertirebbe Dio, chissà se hai ancora voglia di fare l'amore con me.

Ti ricordi di me Jd, ormai credevo di non rivederti,
ma la vita sorprende a volte, come il primo uomo la prima notte:
vede il sole andarsene e pensa "non torna",
e invece il sole torna e il cielo si aggiorna
con te la stessa cosa, ora che sei famosa,
e hai tutti gli occhi addosso come la sposa.
Beh, ricordi me facevamo colazione pranzo e cena nutella e pan carrè.
Però che caso rincontrarti, no.
Ammetto di essere venuto apposta al party.
E so che se mi guardi non mi trovi bene.
E no che non ho fame, piuttosto fammi bere.
E poi mettiamo in sottofondo Anita Baker
e poi sbattiamoci a vicenda contro la parete.

Rit.

Ora che le tue labbra riflettono il mondo intero io lo esploro bevendo una cosa con te.
Tu che sei la vita ma senza i tempi morti non mi par vero di rifare l'amore con te.

Ma dura pochi minuti, poi deve dedicarsi a invitati più conosciuti.
Forse ho scelto un'occasione inadatta.
Mentre parla ad altri io le fisso le labbra
è sempre stato così, quando parla lei
a me gira la testa come a Galilei
Scoprire il meglio della vita posso
se lei mi tiene le sue labbra addosso
Se alzasse gli occhi vedrebbe i miei svelti fissarsi nei suoi come un gioco di specchi
sì, baby, li vedresti, verresti, torneresti mia, cacciando questa ruggine via
Sono qui in periferia che mi sbraccio
ma tu neanche mi vedi quando ti lancio il mio cuore tra i piedi,
finirai per schiacciarlo andandotene come l'accelleratore, baby.

Rit.

Ora che le tue labbra riflettono il mondo intero io lo esploro bevendo una cosa con te.
Tu che sei la vita ma senza i tempi morti non mi par vero di rifare l'amore con te.

Ti alzi dalla sedia e nasce un'alba nuova. La mia religione è: bere una cosa con te.
Dal cielo di Nutella cade e si glassa una stella, così ritrovo le forze per fare l'amore con te.

___

02 “Nessuno parla più” feat. Fabri Fibra & Dan-t.

Rit.
Nessuno parla più con nessuno, nessuno parla più con nessuno, nessuno parla più con nessuno, nessuno pa...

Dan-T.
Squillino le trombe, trombino le squillo,
scusami ma a volte mi escono capovolte.
Vogliono che vada dritto, ma io cerco strade nuove,
parole nuove, non mi correggi con il t9.
Fammi uno (squillo), ti faccio uno (squillo).
La tecnologia ti fa stare tranquillo.
Se mi amerai ti faccio uno (squillo),
se non mi amerai mi faccio una squillo.
A cosa servono i suonatori da quando ci sono pc e campionatori?
Chi siamo noi? siamo figli del caos,
no siamo solamente figli del mouse.
Parlo con gente dall'altra parte del mondo
ma non so neanche come si chiama il mio vicino di casa che vive qui sopra.
E abbiamo tutto il mondo chiuso dentro giganteschi televisori.
Abbiamo il 3d, l'hd e siamo più comodi ma anche più soli.

Rit.

Dargen.
Tutti connessi ma nessuno comunica con nessuno,
con uni nettuno, nessuno parla più con te ma parla più col computer.
Prima di morire ti mando un messaggio
per dirti le chiavi di casa dove le lascio.
E quando sarò morto
crema la mia sim e spargila al porto.
Oggi il mondo è un posto in cui qualsiasi vaccata
tu dica verrà pubblicata e rivalutata
e trovi sempre uno stronzo che ti cita.
Questo mondo è un puzzle,
i cui pezzi cadono dal cielo ma a caso.
E le case cadono a pezzi
e ci sono crepe dietro ogni tv quadro.
Usa e sogna l'Italia e attraversa il mare su un barcone,
attratto da un monolocale con parabola sul balcone.
Sul mio schermo al plasma scorre tutto liscio,
ogni tanto arriva qualche schizzo di plasma ripreso dai videofonini di Mogadiscio.
Il re del Belgio sposa in videoconferenza la regina del Congo
e non si muore più tuttalpiù si fa un tour virtuale dell'altro mondo.
E in mezzo secondo posso raggiungere il capo del mondo,
come il telefono rosso. "Qui Washington-Mosca, ti sento male, pronto?"

Rit.

Fabri Fibra.
Nel cd c'è di più, la dicitura al display gli dice, la dici tu,
la verità c'è di più alla mia età c'è di più come il terrorismo.
Il dilettevole che dice all'utile: renditi utile sfrutta il debole.
Nella decade troppe regole,
come il fisico vedo le molecole.
Leggo le mie rime tra le sue mille. Senti questa: dighi dighi bum cha.
Sai già dove va la gangia, prima entra poi ti mangia.
Canta che ti passa in cassa per casa in banca sbianca.
Po po po po poi cosa ti manca
ti manca il bar la barca,
Starbucks, Star Treck, Startac, il futuro è una Smart a Sparta.
Il lavoro ti spacca in 4, come un killer che ti squarta.
La metà di voi non capisce,
chiusi in camera zitti zitti,
quando il pezzo finisce nella testa ti resta bip bip bip bip bip bip bip bip.

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03 “Perché non sai mai (quel che ti capita)”.

La pioggia obliqua va a segno, è quasi inutile l'ombrello.
Mi rifugio in un bar mezzo pieno come il bicchiere di chi è già sereno.
Credo pure d'esserci già stato e non devo essermi divertito.
Non rimango, scappo e mi bagno e mi sento solo come una single,
con l'ovulazione in corso e corro con le dite sul vetro
della fermata ma mi fermo se il mignolo rimane troppo indietro,
altrimenti poi si sente solo come un cannolo estradato in Germania,
lontano dal proprio vassoio, solo come Charlotte, Totò e la Monroe.
Come avrei voluto che quei tre si incontrassero da me.
E io che uscivo dal frigo con la Champagne e coi bignè.
E nessuno di noi sembra triste,
Totò fa penzolare le braccia,
Charlotte sfoglia le mie riviste,
Marilyn mi massaggia la faccia,
e a favore di pubblico mi dà l'amore,
suo personale, quasi nuovo, io lo provo e glielo ridò subito.

Rit.
Perchè non sai mai quel che ti capita fino a che non ti è capitato.
E anche quando poi in realtà ti capita non capisci mai bene qual che ti è capitato.

La testa fra le nuvole come Icaro, gli uccelli si avvicinano e dicono
"appena piove te ne torni a remi da dove vieni che qui ci avveleni".
Cari uccellini, ho un cuore immenso, se avete tempo planateci dentro,
ma non ne hanno e appena piove mi scaricano alla prima stazione.
Il treno si muove con la corrente, sto attento a non toccare niente
che con la pioggia si prende la scossa, preferisco viaggiare per posta,
e non lasciare il circondario e girar su me stesso
come il riflesso o l'orario o la gente in vita o la clessidra
che impassibile gira sull'asse,
non guarda giù e non ha paura di quello che pensa,
chi la tormenta, come vorrei che mi insegnasse
a non temere gli sguardi del vicino, io quando cammino
solo sul viale della centrale io pur di non incontrare nessuno,
sai, inseguo l'ombra che mi sta davanti
e si infila in ogni buco come i guanti,
la seguo se temo ma non metta qualche treno.

Rit.

Perdo di vista il mio corpo come se mi stesse girando attorno
ed è pieno di gente sana, parlano tutti nessuno con me!
Meglio così perchè già lunedì ho finito le frasi per la settimana.
Fatemi spazio in questa schiuma, cerco la chiave per la mia fortuna.
L'ha smarrita un'anziana signora che mi sbatteva cuscini e lenzuola.
Aiutatemi tutti, lezuola, cuscini, ma non statemi così vicini.
Più lontani che mi prendo male, più lontani, non so respirare.
Più lontani, ho la vista infinita, cioè da vicino non ci vedo mica!
Non preoccupatevi se quando mangio sembra che soffra, che stia litigando
con le posate non è anoressia, è la miopia, presbiopia.
Mi muovo senza un senso come un sordo in città e cerco
le radici di menta che sanno di tutto quanto tranne che di menta.
Anch'io lo so bene com'è dura crescere dentro all'inquinamento,
ma se non si lamenta la menta perchè dovrei lamentarmene io?
Tutto è bene quel che sa di buono.
Massaggio la mano senza farmi male,
mi strizzo la pelle, qualche cl e non è poi così male.
So di pelle come una giacca di pelle.
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle
So di pelle, so di pelle come una giacca di pelle...

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04 “Malpensandoti”.

Prima di uscire cambio l'ordine dei mobili per dare una parvenza di novità.
Mi sbarbo e recupero la mia decenza.
e neanche salgo in auto che sono già in tangenziale,
brum, in direzione Malpensa.
E non c'è neanche l'odore del traffico nonostante
siano già le 5 di venerdì,
ma col ponte delle feste Milano è mezza vuota.
Se pensi un luogo e sali in auto sei già lì.
E sono giorni come questo in cui sembra tutto fermo
e ogni semaforo è eterno.
Potrei sdraiarmi all'incrocio.
nudo come un verme all'inferno,
tanto qui non viene mai nessuno
come al mare d'inverno.
E' uno di quei giorni in cui faresti la valigia,
e piove per mezz'ora e poi mezz'ora no.
E io mi sento come un bebè con la barba grigia,
e amo la vita per mezz'ora e poi mezz'ora no.
E poi dov'è finita la vita che vorrei,
che mi levi le nuvole dalla testa,
ma non devo intristirmi oggi che ritorna lei,
pioggia cadi quanto vuoi, oggi è un giorno di festa.
Chiedo a chi organizza il mondo
perchè è tutto così grigio,
e il pomeriggio è già tutto buio,
perchè ho dimenticato il cellulare in ufficio,
e ho il cuore così in gola che lo ingoio o muoio.
Mi distraggo col berretto che trovo sul cruscotto,
lo guardo come per dirgli "vieni qui",
voglio rilassarmi, starti sotto,
lo indosso ma non mi rilassa neanche il cashmere.
Tutt'altro, porta tutte le altre nuvole in testa,
e il pensiero che esista una bomba H,
ma ancora non esiste una lana che scaldi fresca,
l'unica a riuscirci per ora è la vodka.
Dovrei forse farmi un minibar in auto
dato che in questa miniauto io ci vivo.
Grido "garçon" poi ci ripenso e grido "no",
perchè mi deconcentra bere mentre guido.
E poi sono già all'arrivo,
ma non mi fermo al primo giro,
faccio un altro giro come i recidivi,
e al sacondo ne trovo uno,
lo accetto, perfetto.
Davanti al terminal degli arrivi,
vado all'ingresso e faccio per entrare.
Il meccanismo automatico,
le porte che si aprono
per farmi passare mi fa pensare:
qualsiasi addio anche tra due porte è traumatico.
Entro e lascio correre lo sgardo
che va a riposarsi sul tabellone degli arrivi.
Il suo volo c'è, ma ha mezz'ora di ritardo,
povero cuore mio sempre a sopportare bibbi.
Mi accomodo su un divanetto
così perfetto che puoi ripassarci fondamenti di geometria.
Qui dentro tutti abbracciano una donna,
io attendo ancora la mia come gli Ebrei il Messia.
L'ansia mi scompone,
se non sto fermo l'attesa prende una brutta piega
e pure il pantalone.
Mi alzo per sistemare le cose,
e il tabellone questa volta dice che il suo volo tarda due ore.
In piedi sono come un bimbo alla lavagna.
L'attesa mi insegue, cerco di ingannarla
e vado fuori. Nonostante Malpensa sia in campagna,
non c'è nessuno che venda un mazzo di fiori.
Dio, quanto sangue freddo ci vuole
aspettando la donna che si ama,
soprattutto se non si è sicuri dell'amore,
e se è permasa per mesi lontana.
Com'è possibile che non bastano 3 mondi
per trovare quello che veramente cerchi,
e l'amore più lungo dura un paio di secondi,
ami sempre che ti fa sooffrire e fai soffrire terzi.
L'amore toglie la fame,
resti digiuno così bevi un mare per colmare gli aspazi vuoti,
ma il sale fa ancora più male,
per sopravvivere ognuno cerca il proprio Pozzeto come Cochi.

Rit. X 3
Ma poi quando la vedo non penso più, ma non so se è lontana o vicina come i bimbi la tv.
E il male che ho dentro non sento più, e non so se è lontano o vicino come i bimbi la tv.

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05 “Van Damme (Saddam)”.

Devo ricordarmi di tenerla alta la guardia,
perchè altrimenti poi.. Ah, na! accidenti l'ho abbassata per un attimo,
e neinte da fare anche per oggi mi sono innamorato!

La prima che ti vidi in quello streepclub a Canne,
tu fallivi come attrice esordivi alla lap dance.
Ho chiesto chi eri ai camerieri e al barman,
e poi ho chiesto il solito come tran tran,
tentai di dire "Voulez vous le monde madame",
ma sentivo un groppo in gola come Saddam.
Tu hai sentito il mio cuore lanciare il tan tan
e hai risposto "vous pouvez garder l'école et l'argent".
Ho lanciato gambe all'aria come il can can.
I soldi sono niente se non mi fai pendant,
se resto solo al buio muoio come Pantani,
come pan a los angeles e sbaglio bandana.
E se sopravvivo invecchio triste come Santana
e comunque muoio male uguale come Giancana,
se vuoi farmi male fammi male, non per vantarmi
ma il dolore è un piacere, piacere Van Damme!

Rit.
Van Damme! Nessuna arte marziale può impedire all'amore di farti male.
Van damme nessun arte marziale può impedire l'amore,
può impedirel'amore.
Fa male, fa male, fa male, mi piace quando l'amore fa male, quindi fammi male!
Saddam nessuna corte marziale può impedire un amore dittatoriale

Ricordo la prima volta che incontrai lei,
Venere mezza cinese come Taipei,
avevo appena divorziato e avevo torto e stavo in piedi per miracolo, come chi è risorto.
Se ti piaccio non trattarmi come l'ennesimo,
prendimi in braccio lady sì, tienimi a battesimo,
e salimi addosso baby,
vienimi intorno baby
e baciamoci in piedi finchè non scoppiano i piedi.
Non spaventarti se ti faccio male perchè
io faccio agli altri ciò che vorrei facessero a me,
poli complementari, odi amo, siamo come i dizionari,
siamo dei sinonimi e contrari.
Io sono in viaggio verso l'oracolo,
i tuoi jeans credo siano l'ultimo ostacolo
e a volte un bacio solo vale il viaggio o il volo,
vale il costo del biglietto come Grace Kelly, slow mo!

Rit.

Io ho letto anche le note scritte in piccolo ma sui manuali di arti marziali,
non trovi nessun capitolo che ti eviti eviti eviti eviti di sembrar ridicolo.

Io ho letto anche le note scritte in piccolo ma sui manuali di arti marziali,
non trovi nessun capitolo che ti eviti eviti eviti eviti di sembrar ridicolo.

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06 “Prendi per mano D’Amico”.

Sù le mani, sù le mani. Mostrami i palmi e fammi "ciao". Cccciao, cciao, cccciao.
Sù le mani, sù le mani. Mostrami i palmi e fammi "ciao". Cccciao, cciao, cccciao.

Rit.
Ciao! Sono il tuo disco preferito, prendi per mano D'amico! (D'amico)
Ciao! Prendi per mano D'amico, per mano D'amico, D'Amico, dammi la mano.

Sono lucido solo quando dormiveglio,
a occhi chiusi le cose le vedo meglio.
Quando dormo lascio aperte finestre e porte,
tanto ho il sonno pesante come la morte!
Appena incontro una cabina del telefono
mi ci chiudo dentro che tanto non le usa più nessuno.
Gli ansiolitici rilassano i contorni della mente
poi però non mi si irrigidisce più niente, ah!

Rit.

Non sopporto le file per fare l'amore,
no, specie quando sono in bici e fuori piove pure,
sarebbe meglio se piovesse purè,
non che abbia fame ma non mangio sano da settimane.
Esattamente da quando ho cominciato a scrivere il disco,
quel che dico io stesso raramente lo capisco.
Mi riconosco nel mio disco
solo se mi rispecchio riflesso nel retro del cd, ah!

Rit.

Qui ci siamo solo noi come Vasco,
se mi prendi per mano io no non la lascio.
Se vuoi tutto me stesso te lo do anche tutto adesso,
in quello stupido hotel in questo chimico cesso.
Tanto è inutile conservarsi una riserva,
tanto non sai mai la vita cosa riserva,
tanto non si salva neanche la riserva
quando la vita taglia la testa al toro come Superga!

Non lasciarmi a questo misero tavolino,
ormai hai fatto 30 fai 31 e fai mattino!
Facciamoci l'ultimo litro di vino
e prendiamocene assieme come Falcone e Borsellino.

Non lasciarmi a questo misero tavolino,
ormai hai fatto 30 fai 31 e fai mattino!
Facciamoci l'ultimo litro di vino
e prendiamocene assieme come Falcone e Borsellino.

Rit.

Ciao
Ciao
Ciao
Ciao
Ciao!

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07 “Ma dove vai (Veronica)”.

Uh yeah! Non fare così eh, lo sai, un po' di crisi è fisiologica.
C'è la crisi degli edicolanti, la crisi di queste, le cose, lo sai, dai vieni!

Rit.
Ma tu te ne vai amica mia, ma dove vai,
resta con me e cin cin finchè ce n'è.
Tanto finirà ugualmente tra di noi prima o poi e senza se,
ma dammi almeno il tempo di dimostrarti il peggio di me.

Pur di non restare solo ad agosto
farei un figlio o cercherei un posto di lavoro.
Io sono solo un commediante come Dante,
tu sei solo una come tante.
Ma se te ne vai gli occhi miei si faranno rossi come guance,
e le guance si faranno gonfie come arance,
perchè se resto solo
divoro di tutto poi dimagrisco di botto quando mi rinnamoro.

Rit.

Non spremere arance fresce ancora acerbe,
non sprecare le tue scelte, no!
Asciuga le lascrime al sole, sono solo sale,
sospendi le tue pene come la condizionale.
Nessuno ti obbliga a volermi bene,
io ti chiedo solo di passare agosto assieme.
Tanto neanche tu sai cucinare,
quindi prima o poi ci dovremo lasciare o moriremo di fame.

Rit.

Il mio orologio biologio batte giugno,
ma se te ne vai i miei occhi diveranno autunno,
e le foglie mi cadranno sulle guance
e gli occhi si faranno rossi come arance.
Non anticipare l'inverno,
avrai tutto il tempo di restare sola e avere freddo,
per ora prenditi ancora cura di me,
non farmi piangere o mi cola l'abbranzatura.

Ma tu te ne vai amica mia, ma dove vai, resta con me. Tanto finirà ugualmente tra di noi. Ma dammi almeno il tempo di dimostrarti il peggio di me.

Rit.




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